Martinez Cocktail: Ricetta e Preparazione
MARTINEZ
1 3/4 oz OLD TOM GIN
3/4 oz VERMOUTH ROSSO
DASH ANGOSTURA
BICCHIERE: OLD FASHIONED
METODO: STIR&STRAIN
GUARNIZIONE: SCORZA ARANCIA
IL NECESSARIO
Puoi creare anche tu un cocktail buono come quello fatto da Gean! Potrai offrirlo ai tuoi amici, oppure condividerlo con la tua dolce metà. Servono pero’ tutti gli ingredienti giusti, e gli strumenti del bartender.
Seguendo i link qui sotto potrete comprare comodamente da Amazon tutto il necessario per realizzare questo cocktail.
Bicchiere
Bottiglie
Strumenti
STORIA
Leggenda o verità? Come spesso accade la storia dei cocktail è avvolta nel mistero, alcuni sostengono che questo cocktail sia l’antenato del dry martini, modificato dal barman Martini di Arma di Taggia, che ha connotato il drink con ingredienti ben più secchi del suo predecessore che richiedeva old tom e vermouth rosso; altri sostengono invece che il nome sia legato alla città californiana, meta dei cercatori d’oro di fine ‘800. Proprio uno di questi ricercatori, recandosi nel saloon di Julio Richelieau a San Francisco, rimasto senza denaro per pagare da bere, utilizzò una pepita d’oro di valore molto superiore alla consumazione fatta, pertanto il barman decise di nominare il drink Martinez in suo onore.
Un’altra leggenda ci riporta ad un nome illustre della storia della miscelazione, Jerry Thomas, il padre di tutti i bartender moderni. Era il 1860 e presso il San Francisco Occidental Hotel Jerry miscelò questo drink sempre per un cercatore d’oro, ed il successo fu tale che volle nominarlo Martinez, sempre in relazione alla città.
Un dubbio però rimane, la distribuzione di vermouth non era ancora così capillare a livello globale, pertanto ancora oggi ci sono alcuni dubbi sui prodotti utilizzati. Lo stesso Jerry Thomas codifica il drink col vermouth solo nella rivisitazione del suo manuale “how to mix drink” del 1862 anno in cui il mercato cominciava ad approvvigionarsi del vino fortificato.
Ad onor del vero dobbiamo citare anche lo scritto “The bartender manual” di Harry Jhonson, edito nel 1860, nel quale vi sono codificati ben 11 tipi di drink col vermouth; la cosa ci fa pensare che una distribuzione del vino piemontese già fosse iniziata, ma non in maniera così viscerale ed in tutti i paesi, tant’è che non è novità che i grandi barman di un tempo viaggiassero molto in giro per il mondo, proprio alla ricerca di prodotti locali e poco conosciuti, da poter utilizzare nei propri drink e di cui potersi “vantare” coi propri clienti.
Quale sia la verità non ci è dato saperlo, ma a noi piace così, piace avere un po d’ombra sulla storia, quell’alone di misterioso e leggendario che ci fa sognare e fa viaggiare la nostra fantasia, creando ed infiocchettando a dovere le storie che andiamo a raccontare agli avventori dei nostri banconi…
Cheers
Michelangelo